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Lavoratrici madri: parità di genere retributiva certificata e nuovi sgravi contributivi

Debhorah Di Rosa - Consulente del lavoro

 

Con il nuovo anno arrivano una serie di misure volte al rafforzamento delle tutele in favore delle donne che lavorano. Oltre alla stabilizzazione del congedo obbligatorio spettante ai padri che lavorano, il Governo, con la legge di Bilancio 2022, punta alla parità di genere sotto il profilo retributivo e delle opportunità, introducendo un’apposita certificazione e un piano strategico dedicato. In particolare, poi, si prevede per la prima volta uno sgravio applicabile unicamente sulla contribuzione trattenuta alla lavoratrice dipendente anzichè a beneficio del datore di lavoro. Vediamo come si applica

 

Sono molteplici le misure previste dalla legge di Bilancio 2022 (l. n. 234/2021) a tutela della genitorialità e del lavoro delle donne. A partire dal Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere, passando per le norme per il congedo dei neopapà, fino allo sgravio contributivo per le lavoratrici madri. Quest’ultimo, in particolare, si sostanzia in un beneficio che, per la prima volta, non incide sul costo del lavoro ma è volto unicamente a incrementare la retribuzione netta spettante alla dipendente, senza alcun aggravio per le aziende.

 

Certificazione di parità

 

Si prevede lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per la predisposizione di una certificazione aziendale sulla parità di genere nel mercato del lavoro che tenga conto anche delle retribuzioni effettivamente erogate. Possono ottenere la certificazione i datori di lavoro, sia pubblici che privati, al fine di usufruire di bonus o benefici contributivi che saranno definiti dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro con delega per le pari opportunità, tramite un decreto di prossima emanazione.

Decontribuzione lavoratrici madri

 

In via sperimentale per l’anno 2022, verrà riconosciuto uno sconto del 50% per 12 mesi sul versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato.
In via ordinaria, i contributi a carico dei lavoratori sono determinati applicando sulla retribuzione lorda imponibile l’aliquota del:
- 9,19%, per i dipendenti di aziende non rientranti nel campo di applicazione delle integrazioni salariali;
- 9,49%, nel caso in cui l’azienda possa usufruire della CIG;
La restante contribuzione di base, pari al 23,81%, è posta a carico del datore di lavoro. A questa aliquota, definita IVS di base, si aggiungono le seguenti:
A) per settori specifici di attività:
- Fondo di quiescenza degli iscritti all’Istituto Postelegrafonici IPOST (32,65%);
- Fondo Volo (a seconda dell’anzianità assicurativa e dell’adesione o meno a fondi complementari di previdenza: 38%, 37,70%, 40,82%);
- Fondo Pensioni Lavoratori Spettacolo (solo per ballerini, tersicorei, coreografi e assistenti coreografi iscritti successivamente al 31 dicembre 1995: 35,70%);
B) a finanziamento delle prestazioni assistenziali:
- Naspi: 1,61% (per i rapporti a termine +1,40%);
- malattia (misura variabile in base al settore): 2,22% - 3,21%;
- maternità (misura variabile in base al settore): 0,24% - 0,46%;
- assegno per il nucleo familiare: 2,48%;
- fondo di garanzia TFR: 0,20%;
- Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (brevi sospensioni attività produttiva): 1,70% - 4,70%;
- Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (crisi e ristrutturazioni): 0,90%;
- Fondi di solidarietà o Fondo di Integrazione Salariale: 0,45% - 0,65%.
A queste aliquote contributive non si applica alcuno sgravio, dunque non è previsto alcun beneficio a favore del datore di lavoro.
L'agevolazione prevista per il rientro in servizio delle lavoratrici madri ha una durata di 12 mesi a partire dal rientro nel posto di lavoro al termine della fruizione del congedo obbligatorio di maternità.
Esempio di calcolo del beneficio contributivo della lavoratrice
Stipendio lordo imponibile contributivo: 1.800 euro
Trattenuta contributiva ordinaria (9,19%): 165,42 euro
Trattenuta contributiva agevolata (4,59%): 82,71 euro
Stipendio netto imponibile fiscale:
Misura ordinaria: 1.634,58 euro
Misura agevolata: 1.717,29 euro

Piano strategico nazionale per la parità di genere

 

Infine, si prevede che iI Presidente del Consiglio dei ministri o l’Autorità politica delegata per le pari opportunità, con il contributo delle associazioni di donne impegnate nella promozione della parità di genere e nel contrasto alla discriminazione delle donne, realizzino un “Piano strategico nazionale per la parità di genere”, in coerenza con gli obiettivi della Strategia europea per la parità di genere 2020-2025.
A tal fine, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è incrementato di 10 milioni di euro a decorrere dal 2022.
L'obiettivo dichiarato è “definire una serie di buone pratiche per combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico e colmare il divario e conseguire l’equilibrio di genere nel processo decisionale”.
Appositi decreti ministeriali avranno il compito di istituire:
- una Cabina di regia interistituzionale;
- un Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere partecipato dalle associazioni, dalle consigliere di parità e dalle organizzazioni sindacali, con funzioni di monitoraggio, analisi, studio e proposta dei possibili strumenti per dare attuazione alle indicazioni del Piano;
- un Tavolo di lavoro sulla “certificazione di genere alle imprese”
- una piattaforma di raccolta di dati e di informazioni sulla certificazione, nonché di albo degli enti accreditati.
La legge di Bilancio 2022 rende inoltre strutturali i 10 giorni di congedo obbligatorio di paternità già previsti in via sperimentale dalla manovra dello scorso anno, fruibili entro 5 mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso dello stesso in famiglia/in Italia nei casi di adozione nazionale/internazionale o affidamento.

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